In un intervista la sintesi di un pensiero
In un'intervista la sintesi di un pensiero!
Questa è la trascrizione di una mia intervista rilasciata qualche mese fa a Pierluigi Morizio per conto dell’amico Beppe Joe Granieri e del team del Bitonto Blues Festival, dove sarò presente con il SACROMUD Pugno Collective nell'edizione 2023!
E’ una parziale sintesi di cosa mi frulla in testa, anzi no, nell’anima in questa fase diciamo cosi, “matura”, della mia breve permanenza su questa pianeta.
Buona lettura
Foto di Mauro Magrini
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Maurizio Pugno, realizza 17 albums e partecipa a centinaia di tours in molti paesi del mondo.
Chitarrista, compositore ed arrangiatore, è direttore artistico delle produzioni musicali di Labilia, un’impresa culturale interdisciplinare che si occupa di scienza, di formazione, di eventi e chiaramente di musica.
La sua musica è ancorata al suo essere europeo, italiano, ma senza mai tralasciare le radici principali che affondano nella Black Music.
Il saggista, scrittore e critico Luciano Federighi lo ha definito anni fa "uno tra i più fluidi ed immaginifici chitarristi sulla scena"
Maurizio Pugno spiegaci la tua via per mantenere vive le tue radici europee pur suonando black music.
Arrivato a 55 anni suonati devo dire che ho dovuto agire e rompere il guscio che si frapponeva tra la percezione che ho della musica TUTTA e la retorica del blues a cui facevo e faccio ancora riferimento.
E questo è avvenuto soprattutto osservando i giovani, i miei figli che suonano e che vorrebbero diventare forse musicisti, ma anche i tanti ragazzi che mi circondano e che provano ad ascoltare le mie visionarie prediche, senili sì, ma radicate al contemporaneo, bello o brutto che sia.
Riconoscere che la mattina quando mi alzo non ho esattamente il blues in quanto socialmente e rispettosamente distante da quel vissuto, ma che magari ho qualcosa da dire similmente e da italiano in quando mi girano le scatole fino al caffè, credo sia già un ottimo punto di partenza per continuare ad amare la black music e dintorni con umile aplomb mediterraneo.
Dico spesso che mi sento un pò un Jimmy Reed che sa di crescia & friccò , tipico piatto della mia zona e non certo di dove si pesca lo spoonbill.
Oggi come ieri, cerco di dare quel COLORE a tutta la marea di musica black che mi sono mangiato e bevuto a colazione pranzo e cena da quando avevo 15 anni.
Come autore, come jammer e session man sei uno che dà molto agli altri, ma come chitarrista e interprete sei sicuramente un individualista dotato di forte personalità. Da buon eugubino....come musicista ti senti più Lupo o più Francesco?
La parte di cosa faccio che amo di più è ed è sempre stata la composizione, l’arrangiamento e la produzione, ancor prima che la performance nuda e cruda.
Amo scrivere soprattutto per cantanti, e utilizzo la chitarra come colore più che come flagello di dio.
Il mio stile strumentale, se vogliamo dargli un nome, proviene da tre fattori principali:
- Ho studiato sassofono e quindi vedo la chitarra come un sax orizzontale su cui tessere delle liriche più che delle armonizzazioni a tutti i costi, soprattutto se ho con me un pianista o un organista.
- Non potendo cantare, per rispetto di questo strumento superbo che è la voce, vedo il mio vecchio legno scolorito come la voce che non ho e lei canta per me.
- Il fattore timing, che per me è l’essenza di dove si appoggiano le liriche... e da qui ho imparato parecchio suonando in giro per il globo con “quelli veri”, Alberto Marsico, Gio Rossi, Sugar Ray Norcia, Tad Robinson, Lynwood Slim, Mz Dee, Mark Dufresne, Mark Hummel ma su tutti Alex Schultz, che a calci nel culo mi hanno fatto sedere su un timing che per noi europei è spesso difficile da comprendere soprattutto nella sua pronuncia stilistica.
Ma per completare la risposta alla tua domanda, da eugubino non mi sento ne lupo ne tanto meno S.Francesco ma forse più un Giovanni di Pietro di Bernardone squattrinato…. ;-)…
Maurizio, un autore quando ha scritto un brano immagina, pensa, prefigura un risultato finale. Cosa accade quando i tuoi pezzi passano a un altro interprete? Un collega dalla personalità forte quanto la tua, ma diversa, arricchisce il tuo pezzo o magari lo stravolge sovrapponendo la sua personalità? Sei sempre stato soddisfatto del risultato finale?
Scrivere un brano per me è rispondere ad un impulso che ha suggestionato me ma che nello stesso momento deve suggestionare chi lo deve poi cantare. Prima usavo un modo di scrittura più tradizionale, che andava dalla linea melodica vocale fino all’arrangiamento.
Oggi, anzi diciamo dal 2007, da quando ho iniziato a scrivere canzoni per il grande Sugar Ray Norcia, ho l’esigenza di far sì che il brano sia una parte unica tra chi lo ha pensato e chi lo dovrà cantare.
So quindi che per me scrivere significa posizionare dei paletti armonici, un tessuto sonoro già definitivo, ed un arrangiamento a tappeto nel quale e sul quale il cantante scriva a sua volta, facendo slalom tra i miei paletti, la sua suggestione.
Quindi il brano diventa cosa avevo in testa messo nella testa di chi lo farò suo.
Sono quasi sempre soddisfatto in quanto, per esempio, Raffo Barbi, il cantante con cui sto co-scrivendo ora, riesce a mettere in campo una fangosità emotiva talmente sua che il brano si trasforma in molto di più di ciò che pensavo inizialmente.
Dopo tanto isolamento dovuto alla crisi Covid hai approfondito il rapporto col web? Hai scoperto qualche sistema particolare per fare musica a distanza?
Il covid è stato, è anzi ancora e purtroppo, un momento di introspezione forzata.
Io poi sono un immunodepresso a causa di una terapia biologica di fondo e devo stare doppiamente attento. La creatività è stata quindi paradossalmente incanalata nella produzione vera e propria.
Con la mia casa artistica, Labilia, un’impresa culturale con la quale collaboro da circa tre anni e che sta facendo della mia persona un “uso”, perdonami il termine, interdisciplinare tra musica, scienza, produzione, live e divulgazione, abbiamo preso parecchi colpi “mortali” in una fase così iniziale per noi; una start up colpita dal covid è colpita due volte, ma grazie alla tenacia del fondatore, ma posso aggiungere mio profondo amico, Mauro LaBellarte, siamo rimasti a lottare per una mission che molti non hanno capito, che altri stentano a decifrare, che altri ancora hanno abbracciato, ma che noi abbiamo bene chiara in testa, nel cuore e per la quale cercheremo di resistere fino al suo avvio pieno.
Un arte che riprenda la via della comunicazione a tutti per tutti, un arte che recuperi quella scissi con la scienza denunciata ormai più di 60 anni fa da Charles Snow, una arte che vesta gli altri e non fatta da chi se ne autocompiace.
Cosa stai scrivendo e progettando?
Musicalmente parlando la cosa più prossima è l’uscita dei singoli e dell’album realizzato assieme a Raffo Barbi, Franz Piombino. Alex Fiorucci e Riccardo Fiorucci.
La vecchia Pugno Blues Band ha completato la sua metamorfosi e si è trasformata definitivamente in the SACROMUD Pugno Collective ed ha iniziato a macinare quello che abbiamo definito - sopra l’underground e sotto il mainstream: l’overground Blues! -
Molti contestano che ci sia poco Blues in quello che facciamo in quanto non corrisponde alla retorica, per carità sacrosanta, della storia del blues ma aggiungerei alla retorica sulla retorica dei cloni fuori tempo…
…come se a Gubbio ci fossero mai stati i Juke Joint al posto delle Osterie.
Ma questo disco è il più blues che ho fatto in quanto parla di fuoco, di riti, di acqua, di anime dannate, di Dante, di Caronte, di razzismo, del sesso delle emozioni, di esodi e di tante pieghe dell’anima dove ristagna il blues dei nostri giorni.
Siamo già on line con il sito e i canali social della band dove piano piano stiamo mettendo in vetrina tutti i contenuti generati nelle “segrete stanze”…
E’ altresì attivo il mio canale Video e Podcast che abbiamo chiamato Bluesland.
Siamo alla seconda stagione ed è in preparazione la terza che sarà on line dal 1 Gennaio 2022.
BluesLand è un luogo dove l’interazione tra ciò che siamo e ciò che è stato è mirata alla costituzione di una terra senza recinti, una terra calpestata da tutti, anche inconsapevolmente.
BluesLand è completamente gratuito ed accessibile tramite il mio sito www.mauriziopugno.it, il sito della mia band www.sacromud.com, attraverso il sito di Labilia www.labilia.it o mediante i vari canali facebook e istagram.
Un messaggio ai giovani compositori che vogliano fare della musica la loro professione.
Il consiglio che posso onestamente ed umilmente dare, in due parole, è quello di stimolare la curiosità scacciando la pigrizia da sotto le proprie chiappe, di studiare e di mettere i piedi nelle radici per sentirne l’humus, di viaggiare (non di andare in vacanza) ed infine di far crescere l’albero per coglierne i frutti del e nel vostro tempo.
Questo anche perché, probabilmente non abbiamo socialmente e storicamente tutto questo diritto di replica nei confronti di cosa è stato… :-)


